“Walking con le ciaspole” di Milena Megli
Data la semplicità nell’utilizzarle, camminare con le ciaspole è un’opportunità per chi non sa sciare di potere svolgere attività fisica tra le bellezze della natura che il paesaggio invernale offre.
L’origine risale in particolare alle popolazioni del Nord America che usavano questo ausilio, ispirandosi alle zampe degli animali, per potersi spostare in regioni coperte di neve abbondante. Il primo modello era costituito da un ramo di legno verde di pino piegato e legato a forma rotondeggiante e tenuto in tensione da una fitta rete di pelle, tendini o cuoio, trattata con resina per consentire l’appoggio del piede e semplici stringhe di fibre.
L’ EVOLUZIONE
Dai modelli primitivi molto somiglianti a racchette da tennis si è passati a materiali plastici in alluminio e con fibbie di nylon. Dalle ciaspole primitive dette anche a “coda di castoro” si è passati alle canadesi molto più grandi che arrivano al metro di lunghezza, fino alle moderne realizzate con una cordatura in plastica flessibile ben tesa e fissata al telaio, al di sotto della quale sono poste punte di ferro per fare presa sulla neve ghiacciata e in salita.
A COSA FARE ATTENZIONE NELL’ACQUISTO DELLE CIASPOLE
1) GRANDEZZA- la scelta della ciaspola dipende da fattori diversi quali il peso corporeo, la lunghezza del passo e il campo d’impiego. Chi è più pesante ha bisogno di ciaspole con bordi alti. Su pendi ripidi con neve variabile sono più utili ciaspole più piccole.
2) PESO- la ciaspola deve essere stabile ma non troppo pesante.
3) FISSAGGIO- le ciaspole vengono fissate alla scarpa per mezzo di un sistema di bloccaggio. Inoltre nella maggior parte dei modelli esiste la possibilità di bloccare o sbloccare il tallone e ciò permette un movimento del piede più naturale. Verificare anche la presenza dell’ “alzatacco”, un piccolo rilievo che ad ogni passo che si effettua impedisce al tallone di tornare fino a terra, molto utile per rendere meno faticoso l’appoggio in salita.
SCARPE E BASTONCINI
Si possono utilizzare scarpe da montagna o da escursione. Per percorsi brevi sono adatte anche le scarpe da trekking ma per percorsi più lunghi si raccomanda l’uso di scarponi impermeabili adatti per il ghiaccio e per le escursioni con gli sci.
I bastoncini servono per migliorare l’equilibrio sui terreni accidentati, quando si sale di traverso e per migliorare il ritmo dell’andatura. I bastoncini telescopici sono i più consigliati in quanto si possono facilmente chiudere e conservare nello zaino.
LA TECNICA
PIANURA O LEGGERMENTE ONDULATO – portare avanti i passi come quando si cammina con le gambe appena un po’ più larghe per evitare che le ciaspole sbattano fra di loro. In pianura la ciaspola va tenuta sbloccata, cioè a tallone libero, per consentire un movimento sciolto e naturale. Così facendo non si deve sollevare completamente la ciaspola dal terreno ma è sufficiente trascinarla sulla neve consentendo un minore dispendio di energia.
SALITA – è consigliabile l’uso dell’alzatacco per facilitare l’appoggio. Compatibilmente alle condizioni del terreno la salita va affrontata sulla linea di massima pendenza per permettere al ramponcino anteriore di fare presa sulla neve. Se la salita è molto ripida è necessario puntare con più forza il ramponcino anteriore di una ciaspola prima di muovere il passo successivo, aiutandosi con i bastoncini e spostando il baricentro del corpo il più in alto possibile. Con neve alta, sempre su terreno ripido viene impiegato il “passo dell’oca” posizionando i piedi a forma di V come si sale sugli sci.
Quanto più il terreno è ripido tanto più ampia deve essere la posizione a V.
Con neve dura e pendio molto ripido è consigliabile fare il passo “a scalino” salendo in posizione laterale ad angolo retto rispetto al pendio.
Tenere il corpo in verticale e poggiare i pedi con decisione.
DISCESA – in discesa le ciaspole in genere vanno tenute sbloccate. Se la pendenza è lieve e la neve è morbida si scende puntando prima il tallone e poi la punta della ciaspola facendo dei passi lunghi in scivolata con ginocchia leggermente piegate e corpo appena arretrato.
In caso di pendio ripido con neve dura le ciaspole si possono bloccare, i passi sono più brevi e si procede più lentamente aiutandosi molto con i bastoncini.